I primi abitanti del Mozambico furono probabilmente i San (boscimani), soppiantati fra il I e il IV secolo da popolazioni bantu provenienti da nord. Gli Arabi fondarono sulle coste e sulle isole del Mozambico diversi sultanati, convertendo gran parte della popolazione locale all'Islam.
I portoghesi giunsero sulle coste del Mozambico alla fine del XV secolo, e nel secolo successivo costruirono numerosi insediamenti come basi di scalo e rifornimento per le navi sulla rotta delle Indie Orientali. L'amministrazione portoghese, comunque, mantenne un controllo piuttosto blando sul territorio, la cui amministrazione fu in gran parte affidata a privati di diverse nazionalità.
Dopo la seconda guerra mondiale, nel periodo della decolonizzazione, i gruppi indipendentisti del Mozambico si coalizzarono nel movimento armato FRELIMO (Fronte di Liberazione del Mozambico), che dopo dieci anni di guerriglia con il potere coloniale portò il paese all'indipendenza nel 1975. Sotto la presidenza di Samora Machel, leader del FRELIMO, il paese si allineò politicamente all'Unione Sovietica, dando luogo a un'economia socialista e appoggiando politicamente gli altri movimenti indipendentisti dell'area, come l'African National Congress sudafricano.
La collocazione politica del Mozambico costò al paese l'ostilità dei governi bianchi di Sudafrica e Rhodesia e persino degli Stati Uniti. Questi paesi furono fra i principali finanziatori del RENAMO, un movimento armato anti-comunista che negli anni ottanta trascinò il Mozambico in una guerra civile che ebbe conseguenze umane ed economiche disastrose.
(da Wikipedia)